Lavanderia a secco o ad acqua-lavanderia automatica self service-tintoria-stireria

Lavanderia a secco o ad acqua-lavanderia automatica self service-tintoria-stireria

Si intende per attività professionale di tintolavanderia l'attività dell'impresa costituita e operante ai sensi della legislazione vigente, che esegue i trattamenti di lavanderia, di pulitura chimica a secco e a umido, di tintoria, di smacchatura, di stireria di indumenti, capi e accessori per l'abbigliamento, di capi in pelle e pelliccia, naturale e sintetica, di biancheria e tessuti per la casa, ad uso industriale e commerciale, nonchè ad uso sanitario, di tappeti, tappezzeria e rivestimenti per arredamento, nonchè di oggetti d'uso, articoli e prodotti tessili di ogni tipo di fibra.

Una lavanderia ad acqua self-service è invece uno spazio allestito con lavatrici professionali ed essicatoi che possono essere utilizzati dalla clientela, acquistando gli appositi gettoni: il cliente acquista il gettone per usufruire dei macchinari che gli occorrono e, nel caso ne sia sprovvisto, compra anche gli appositi prodotti detergenti.


Requisiti che devono essere posseduti dal richiedente.

Requisiti soggettivi:

  • essere proprietario o avere ad altro titolo la disponibilità dell'immobile oggetto dell'intervento;
  • essere iscritto al Registro delle Imprese tenuto dalla Camera di Commercio I.A.A. o all'albo artigiani;
  • essere in possesso dei requisiti morali e in particolare non sussistenza di cause ostative ai sensi dell'art.10 della Legge 575/65, artt.11, 92 del T.U.L.P.S.
  • essere in possesso dell'idoneità professionale oppure nominare un responsabile tecnico in possesso dell'idoneità professionale presso ogni sede dell'impresa

Requisiti professionali:

Per l'esercizio dell'attività professionale di tintolavanderia le imprese devono designare un responsabile tecnico in possesso di apposita idoneità professionale comprovata dal possesso di almeno di uno dei requisiti previsti dall'art.2 della legge 22 febbraio 2006 n.84.

Requisiti oggettivi:

  • destinazione d'uso artigianale dei locali
  • autorizzazione generale alle emissioni in atmosfera (eventuale)
  • autorizzazione allo scarico in presenza di lavatrici ad acqua con capacità di carico complessivo superiore a 20 kg.
  • dichiarazione di conformità dell'impianto elettrico e denuncia di messa a terra dell'impianto (quest'ultima nel caso vi sia la presenza di un dipendente o assimilato)
  • classificazione dell'azienda nelle industrie insalubri ai sensi del Decreto Ministeriale 5 settembre 1994.

 

Modalità di richiesta

Domanda unica

Documentazione da presentare

In caso di realizzazione di un  nuovo insediamento produttivo , ampliamento, ristrutturazione   soggetti  al rilascio del permesso di costruire occorre:

relazione tecnica descrittiva – estratto di PUC  con individuazione dell’area oggetto dell’intervento-  estratto di mappa catastale ( visure e planimetrie)  – titolo di proprietà - elaborati progettuali – piante  -sezioni - prospetti relativi allo stato di fatto di raffronto e stato finale, relazione geologica e  richiesta per autorizzazione paesaggistica (se dovute).

Destinazione dell’immobile “ad uso artigianale”
Nel caso in cui l’immobile non sia  destinato ad   “uso artigianale  ” il proprietario  deve  presentare richiesta di titolo abilitativo edilizio per cambio d’uso con esecuzione di opere (es.da commerciale ad artigianale).

Lavanderia a secco e ad acqua - Relazione sull’attività


Presentazione di una relazione dettagliata che comprenda il ciclo produttivo  dell’attività svolta, il numero distinto delle lavatrici installate ad acqua e a secco, la loro potenza espressa in Kg.  ed in Kw ; l’installazione di  eventuali impianti termici, essiccatoi ect,  con  la relativa potenza espressa in Kw; indicando i giorni  e l’orario di apertura  dell’attività.

Lavanderia self service - Relazione tecnica sul ciclo produttivo

La relazione dovrà prevedere in dettaglio le fasi di lavorazione, il numero dei dipendenti.

Documentazione in ordine alla tipologia di scarico ed al corpo ricettore

scarico delle acque reflue  in fognatura Acam Acque S.p.A:

  • relazione tecnica dettagliata  che descriva la natura degli scarichi originati nell’insediamento  del loro trattamento eventuale e del loro recapito
  • una planimetria con l’indicazione dei punti di origine degli scarichi, del loro collettamento tramite fognatura interna, del loro eventuale trattamento e del loro recapito
  • compilazione dei modelli 567 debitamente firmati
  • dotazione idrica annua massima e medie mensili  / numero addetti –  L.R. 13 agosto 2007 n. 29 – disposizioni per la tutela delle risorse idriche Allegato A – Scheda 2 – scheda 3

scarico delle acque reflue di tipo produttivo in corpo idrico:

relazione contenente gli elementi di cui all’allegato 1 della L.R. 43/95 concernenti:

  • la composizione dello scarico
  • l’individuazione dell’insediamento
  • la titolarità dell’insediamento e delle attività svolte

scarico delle acque reflue assimilate alle domestiche in corpo idrico:

  • compilazione di domanda di autorizzazione allo scarico ex art. 45 D.lgs.vo 152/06
  • comprensiva degli allegati indicati nella domanda stessa.  

SCARICHI ACQUE REFLUE

  • scarico in fognatura in gestione ad ACAM:
    • se trattasi di scarico di acque assimilate alle domestiche   non occorre autorizzazione ma, a seguito compilazione Mod 567 l’Ente gestore  - Acam Acque S.p.A - formulerà le  eventuali prescrizioni e, a seguito di sopralluogo,  predisporrà  dichiarazione di assimilabilità
    • se trattasi di acque industriali l’autorizzazione è predisposta  dal  Comune - previo parere tecnico di ACAM.
  • scarico in corpo idrico:
    • se trattasi di acque assimilate alle domestiche: l’autorizzazione è predisposta dal Comune –  Servizio Ambiente
    • se trattasi di acque industriali l’autorizzazione è predisposta  dall’Amministrazione Provinciale – Area Ambiente

Qualora non siano presenti scarichi recapitanti né in fognatura ACAM ACQUE S.p.A, né in corpo idrico, ma i reflui liquidi vengano smaltiti come rifiuto da parte di apposita ditta autorizzata, dovrà essere presentata idonea comunicazione in merito che precisi se trattasi di fossa biologica del tipo “a tenuta” e quindi assolutamente priva di scarichi.

Documentazione d’impatto acustico

  • dovrà essere presentata  relazione previsionale di impatto acustico redatta da tecnico competente

oppure, ai sensi del D.P.R.n.227/2011

  •  dichiarazione sostitutiva dell'atto di notorietà, ai sensi della legge n.447/95, qualora le emissioni di rumore non siano superiori ai limiti stabiliti dal regolamento di classificazione acustica del territorio comunale.

Lavanderia a secco e ad acqua - Domanda di Autorizzazione in via generale per le emissioni in atmosfera:

  • provenienti da impianti a “ciclo chiuso”per la pulizia a secco di tessuti e di pellami, escluse le pellicce,   e per le pulitintolavanderie a ciclo chiuso  ai sensi della  Legge Regionale n. 18/99 (autorizzazione predisposta dal Comune)
  • Pulizia a secco di tessuti e pellami con utilizzo di “impianti a ciclo aperto” e utilizzo giornaliero massimo complessivo di solventi non superiore a 20 Kg.  – Legge 152/06 ART. 272 comma 2 Parte II (autorizzazione predisposta dalla Provincia)

Dichiarazione di conformità dell’impianto elettrico:

  • Deve essere consegnata  dichiarazione di conformità in originale,  in copia conforme all’originale o fotocopia
  • Denuncia di messa a terra dell’impianto elettrico in presenza di lavoratori subordinati o similari ( es. soci di cooperative, apprendisti etc)
  • Progetto dell’impianto elettrico qualora l’insediamento abbia superficie superiore a 200 mq.
  • Per impianti di nuova installazione o che abbiano subito un rifacimento totale:
    • Il datore di lavoro, entro 30 giorni dalla messa in esercizio dell’impianto,  deve inviare la dichiarazione di conformità dell’impianto rispettivamente all’INAIL e all’ AUSL, competenti per territorio
    • la dichiarazione di conformità in originale, copia conforme o fotocopia va inoltrata all’INAIL unitamente al modulo (allegato 14) firmato dal datore di lavoro

N.B. nei Comuni ove sia operante lo Sportello unico per le Attività Produttive la suddetta dichiarazione può essere presentata allo stesso, che provvede all’inoltro ai soggetti di cui sopra territorialmente competenti;

  • per impianti che abbiano subito ampliamenti e modifiche dei quadri elettrici principali e secondari:
    • la dichiarazione di conformità deve essere conservata sul posto di lavoro a disposizione degli organi di vigilanza.

Il datore di lavoro è tenuto, oltre ad effettuare regolare manutenzione dell’impianto, a far sottoporre lo stesso a verifica periodica ogni 5 anni.

Per l’effettuazione di queste verifiche il datore di lavoro può rivolgersi all’ASL o all’ARPAL o ad altri organismi individuati dal Ministero competente sulla base della Direttiva 11 marzo 2002 “procedure per l’individuazione, ai sensi degli artt. 4-6-7- del D.P.R 462/01, degli organismi di ispezione di tipo A”.

In caso di installazione di impianti termici di potenza superiore a 35 Kw dovrà essere presentato progetto all’INAIL  in conformità del D.M. 1.12.1975.

Certificato Prevenzione Incendi

  • in caso di installazione di impianti per la produzione del calore (es. essiccatoi a gas  combusti   ect) di potenzialità termica superiore a 116 Kw
  • per gli impianti di potenzialità termica inferiore a 116 Kw e superiore a 35 Kw,  le vigenti norme di prevenzione incendi debbono essere osservate sotto la diretta ed unica responsabilità del titolare dell’attività , realizzati in piena conformità ai requisiti stabiliti dalla vigente regola tecnica di prevenzione incendi emanata con il D.M. 12.04.1996.

Rispetto prescrizioni imposte da Azienda USL:

Linee guida

Lavanderia a secco e ad acqua - Classificazione industria insalubre:

la documentazione richiesta:

  • planimetria dei locali  in scala 1:100 redatta da un tecnico abilitato, recante l’indicazione della destinazione d’uso dei locali, le relative altezze e la superficie complessiva del plesso espressa in metri quadrati
  • certificazione di conformità dell’impianto elettrico
  • autorizzazione allo scarico dei reflui liquidi
  • autorizzazione alle emissioni in atmosfera
  • copia dei contratti stipulati con ditte autorizzate allo smaltimento dei rifiuti speciali e/o tossici prodotti dall’attività, oppure autocertificazione di quanto sopra descritto
  • relazione tecnica sull’attività svolta e sul relativo ciclo produttivo
  • opia della ricevuta di versamento della tassa prevista con D.G.R. n. 1608 del 29.12.2006 da effettuarsi sul conto corrente postale n. 11367190 intestato all’azienda USL n. 5 Spezzino.